ARTOGNE
S.Maria ad Elisabeth
“La Madonnina” degli artognesi, ben visibile grazie allo slanciato campanile percorrendo l’antica via Valeriana. Presenta una facciata di età tardo quattrocentesca, con la tipica nudità delle pievi rustiche ad aula unica, i cui elementi vagamente gotici non creano dissonanza con quelli rinascimentali, ma, grazie anche alla scelta dei materiali costruttivi, la rendono elegante. Provvista di un portale in pietra arenaria rossa architravato e lunettato con un apparato decorativo in rilievo che riporta la data MDXXXII, sovrastato da un elegante rosone circolare.
Il campanile , probabilmente commissionato dalla famiglia Federici intorno alla fine del ‘500, di notevole altezza, a base quadrata, è posizionato tra la navata e il presbiterio. La cella campanaria presenta su ogni lato una bifora con l’arco esterno acuto e due archetti a tutto sesto divisi da una colonnina.
La visita dell’interno inizia con l’acquasantiera di marmo di Vezza d’Oglio bianco anch’essa recante lo stemma dei Federici, inciso sulla vasca circolare a baccellatura.
La navata unica con volte a crociera è seicentesca ed ha sostituito l’originaria. Il tema degli affreschi sulle pareti laterali è quello Mariano e raffigura La Madonna in trono con Bambino, la crocifissione, la Madonna in trono con Bambino e S. Apollonia, la Madonna in trono con il bambino sulle ginocchia ed angeli adoranti, S.Antonio Abate e ancora Madonna in trono con Bambino in grembo.Sul lato sinistro dell’arco trionfale che divide la navata dal presbiterio vi è dipinta una Madonna con Bambino fra i Santi Sebastiano e Rocco, sul lato destro una Salita al Calvario con i Santi Ignazio di Loyola e Andrea.
Mariano è anche l’intero ciclo pittorico del presbiterio e al centro della volta campeggia la figura del Padre Eterno che scaccia dal paradiso gli Angeli ribelli capitanati da Lucifero. Nelle lunette l’anonimo autore ha voluto raffigurare la creazione di Adamo ed Eva, il peccato originale e la cacciata dal Paradiso terrestre.
La chiesa è anche impreziosita da quattro tele (una quinta del Pitocchetto è visibile nella Parrocchiale) , sempre di tema Mariano, attribuibili alle scuole del Moretto da Brescia e di Palma il Giovane.