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PONTE DI LEGNO

PONTE DI LEGNO

La prima guerra mondiale (detta anche Grande Guerra) fu un confitto internazionale che durò tra il 1914 e il 1918 e contrappose gli imperi dell’Europa centrale (Austro-Ungheria, Tedesco e alleati) alle nazioni alleate a cui si aggiunse, a partire dal 24 maggio 1915, anche il Regno d’Italia.

Il confine tra territorio italiano e quello austro-ungarico, che era stato tracciato nel 1866 dopo la Terza Guerra d’Indipendenza italiana, si snodava dal Mare Adriatico al Carso, attraversava le Alpi carniche e le Dolomiti e terminava sui gruppi montuosi dell’Adamello-Presanella e Ortles-Cevedale.

La Valle Camonica era un territorio di frontiera e l’abitato di Ponte di Legno, con l’inizio della guerra, si trovò sulla prima linea del fronte.

Nel luglio 1915 l’autorità militare italiana ordinò l’evacuazione di Ponte di Legno: l’abitato risultava troppo esposto ai colpi d’artiglieria austro-ungarici.

Il 27 settembre 1917 un violento bombardamento, attuato per rappresaglia, distrusse buona parte dell’abitato: non vi furono vittime, ma i danni furono ingenti.

Meno di un mese dopo, il 24 ottobre, le truppe del Regno d’Italia subirono la disastrosa sconfitta di Caporetto.

Il Capo di Stato Maggiore Luigi Cadorna (Pallanza 1850 – Bordighera 1928) venne sostituito da Armando Diaz (Napoli 1861 – Roma 1928) che, grazie anche agli aiuti degli alleati, riorganizzò l’esercito e lo guidò alla vittoria nella battaglia di Vittorio Veneto.

Il 4 Novembre 1918 venne emanato il Bollettino di guerra n. 1268 (Bollettino della Vittoria) che annunciava la fine degli scontri.

Terminata la guerra iniziò la ricostruzione e il ripopolamento di Ponte di Legno. L’amministrazione provvide «allo sventramento di quelle parti di abitato ove maggiore è l’agglomerato di case, prive di ogni più elementare requisito di abitabilità, di viabilità e di estetica».

Il nuovo progetto di sistemazione urbanistica, compilato dall’ingegner Tullio Mazzarini, venne approvato all’unanimità dal locale comitato pro riedificazione di Ponte di Legno.

Il 3 settembre 1922 Re Vittorio Emanuele III (Napoli 1869 – Alessandria d’Egitto 1947) inaugurò Ponte di Legno risorta.

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Bollettino Ufficiale del Comando Supremo del Regio Esercito Italiano

 

Bollettino di guerra n. 1268 (Bollettino della vittoria)

Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12

La guerra contro l’Austria-Ungheria che, sotto l’alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l’Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 Maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi è vinta.

La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso Ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuna divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatre divisioni austroungariche, è finita.

La fulminea e arditissima avanzata del XXIX corpo d’armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal Brenta al Torre l’irresistibile slancio della XII, dell’VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente.

Nella pianura, S.A.R. il Duca d’Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute.

L’Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell’accanita resistenza dei primi giorni e nell’inseguimento ha perdute quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecento mila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinque mila cannoni.

I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli, che avevano disceso con orgogliosa sicurezza.

Armando Diaz

(Fonte: Ministero della Difesa)

 

 

Crediti

– Fotografie storiche: Archivio Storico Veclani (ASV), Archivio Nonelli (AN).

– Testi: Giarelli L.  (Pro Loco Ponte di Legno).

– Fonti: Ministero della Difesa (www.difesa.it); Faiferri I., «Accogliere i profughi… per spirito patriottico e sentimento umanitario»: l’evacuazione di Ponte di Legno (1915 – 1919), academia.edu; Martinelli V., Guerra alpina sull’Adamello, 2 voll., Pinzolo 1998; Veclani P., 90 anni di paesaggio in cartolina. Pontedilegno e dintorni, Brescia 1992; Comune di Ponte di Legno, Calendario 2017.

PONTE DI LEGNO BOMBARDATA E RISORTA
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